[articolo pubblicato su la Repubblica]
di Francesco Petrelli, Oxfam Italia, esperto sui temi di finanza per lo sviluppo
Mentre in questi giorni di conflitto dibattiamo di dilemmi morali e nubi nerissime per la nostra economia, rischiamo forse di perdere di vista quelli che sono gli effetti già visibili per gran parte del mondo anche vicinissimo al nostro. In pochi giorni il prezzo del grano e del mais sono cresciuti rispettivamente del 38 % e del 17%, II livello più alto dalla grande crisi del 2008. I Paesi coinvolti direttamente nel conflitto, Ucraina e Russia, rappresentano da soli il 12% delle calorie del commercio mondiale di cibo, producendo complessivamente il 30% per cento del grano mondiale, la sola Ucraina il 15% del mais e il 70% dei semi di girasole.
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