VERSO LA CAMPAGNA 070
PRESENTAZIONE DEL 22 SETTEMBRE 2021

I grafici

Il crollo dei fondi italiani per l’aiuto pubblico allo sviluppo

I fondi italiani in Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) sono cresciuti negli anni fino al 2017, quando la tendenza si è invertita rapidamente. Tra 2018 e 2019 l’Aps italiano è calato in termini reali del 11,88% riportandoci ai livelli del 2015.

FONTE: Ocse – Ministero degli affari esteri e della cooperazione
(ultimo aggiornamento: venerdì 21 Agosto 2020)

Ogni anno ad aprile l’Ocse rilascia i dati preliminari su fondi stanziati in aps dai paesi Dac. Quest’anno tuttavia ai dati relativi all’Italia, e solo quelli tra tutti i paesi del DAC, era aggiunta una nota. Qui le cifre relative all’Italia erano indicate come una stima del segretariato Ocse Dac. I dati per il 2019 quindi fanno in questo caso riferimento a cifre che ci sono state indicate in agosto dal ministero degli esteri, che sono tuttavia in attesa di validazione finale Ocse.

L’aiuto bilaterale e quello multilaterale dell’Italia, dal 1960 al 2020

Il confronto tra le due componenti dell’aiuto pubblico allo sviluppo e il loro andamento nel tempo (1960-2020)

Tranne che nel decennio a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, la componente multilaterale dell’aiuto pubblico allo sviluppo (aps) è risultata spesso superiore alla componente bilaterale. Il canale multilaterale, inoltre, ha un andamento più stabile negli anni, con una progressiva crescita delle risorse nel tempo. Al contrario, l’aiuto bilaterale ha un andamento meno definito ed è più soggetto a fluttuazioni nel tempo che ne pregiudicano la prevedibilità a causa di una grave mancanza di programmazione.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ocse
(ultimo aggiornamento: giovedì 2 Settembre 2021)

L’aiuto pubblico allo sviluppo può essere suddiviso tra canale bilaterale e canale multilaterale. Pur mostrando un chiaro andamento nel tempo il canale multilaterale oscilla molto di anno in anno. Questo avviene a causa dalla periodica ricapitalizzazione dei bilanci delle organizzazioni internazionali a cui i fondi sono destinati. A partire dal 2016 sono state considerate le somme indicate con il metodo di calcolo “Grant equivalent“, per gli anni precedenti al 2016 con il metodo “Net disbursement”. Le somme sono considerate come milioni di dollari a prezzi costanti al 2019.

L’Italia e il rapporto Aps/Rnl nelle sue principali componenti (2015-2020)

Tranne che nel decennio a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, la componente multilaterale dell’aiuto pubblico allo sviluppo (aps) è risultata spesso superiore alla componente bilaterale. Il canale multilaterale, inoltre, ha un andamento più stabile negli anni, con una progressiva crescita delle risorse nel tempo. Al contrario, l’aiuto bilaterale ha un andamento meno definito ed è più soggetto a fluttuazioni nel tempo che ne pregiudicano la prevedibilità a causa di una grave mancanza di programmazione.

 

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ocse
(ultimo aggiornamento: giovedì 2 Settembre 2021)

Ogni anno ad aprile l’Ocse rilascia i dati preliminari su fondi stanziati in aps dai paesi Dac. Tra questi il rapporto tra aiuto pubblico allo sviluppo e reddito nazionale lordo (Aps/Rnl) che misura il contributo di ciascun paese nel settore della cooperazione in rapporto alla ricchezza nazionale.

In questo caso il rapporto Aps/Rnl è stato scomposto nelle principali componenti dell’Aps ovvero: il canale multilaterale, la spesa per i rifugiati nel paese donatore e il canale bilaterale al netto della spesa per i rifugiati.

La classifica dei donatori in termini assoluti

Gli importi destinati dai paesi Ocse Dac all’aiuto pubblico allo sviluppo nel 2020

Gli Stati Uniti sono da sempre il primo contributore in aiuto pubblico allo sviluppo, almeno in termini assoluti. Con 35,5 miliardi di dollari l’Aps statunitense rappresenta il 22% dei fondi per la cooperazione dei paesi Dac.  Allo stesso tempo però è vero che considerati complessivamente i paesi dell’Unione europea contribuiscono per il 45%, anche escludendo dal computo il Regno Unito.

L’Italia risulta essere il decimo contributore in termini assoluti. Una posizione che può apparire non così secondaria. Tuttavia i 4,2 miliardi di dollari circa che l’Italia ha investito in questo settore appaiono decisamente ridimensionati se messi a confronto con paesi come la Francia (14,1 miliardi di dollari), o peggio il Regno Unito ($ 18,6 mld) e la Germania ($ 28,4 mld).

FONTE: Elaborazione openpolis su dati Ocse.
(ultimo aggiornamento: mercoledì 26 Maggio 2021)

All’interno dell’Ocse opera il comitato per l’aiuto allo sviluppo, noto con l’acronimo inglese “Dac” (development assistance committee). Fanno parte di questo comitato 30 membri tra cui l’Italia e l’Unione europea. Per confrontare gli importi stanziati da ciascuno di questi paesi le cifre sono riportate in milioni di dollari a prezzi correnti. I dati sono quelli rilasciati in via preliminare da Ocse ad aprile 2021.